La Lega Serie A ha da poco approvato il nuovo bando per la concessione dei diritti televisivi per le stagioni che vanno dal prossimo 2024 al 2029. Il bando è stato accolto da tutto il consiglio che lo ha considerato una vera e propria svolta, un evento “epocale” stando alle parole del presidente Casini, poiché è stata introdotta un’importante novità: la possibilità di estendere fino a 5 anni la concessione delle licenze televisive. Ma oltre a questo cambiamento, anche come è stato strutturato il bando rappresenta qualcosa di nuovo. Vediamo nel dettaglio come funziona.
La struttura e gli obiettivi della Lega
C’è chi lo ha definito “bando matrioska” chi puzzle, e in effetti la struttura del nuovo bando per i diritti della Serie A è decisamente articolata, con vari incastri possibili per massimizzare i guadagni. Il bando approvato il 16 maggio è articolato in 8 diversi pacchetti con l’obiettivo di stimolare il mercato a investire. Sky e Dazn restano al momento i protagonisti, ma proprio per la sua struttura, il bando potrebbe attirare anche altre piattaforme come Discovery (sul canale Eurosport), Amazon (dopo la positiva esperienza della Champions su Prime Video) e addirittura le televisioni in chiaro come Rai, Mediaset o La7.
Come abbiamo già detto l’obiettivo primario della Lega è quello di incassare di più, si parla di almeno 1,2 miliardi di euro nel triennio. Cifra destinata ad aumentare del 10% se la concessione diventa quadriennale e di un ulteriore 10% se sarà quinquennale. Altro punto interessante: se gli obiettivi finanziari vengono raggiunti, la Serie A non può rifiutare le offerte ricevute.
Ma come sono fatti questi 8 pacchetti? In effetti la cosa è un po’ complicata, ma ecco comunque una sintetica descrizione:
- 10+3+3 – La formula attuale, con tre partite in co-esclusiva e tre disponibili anche su OTT (Over The Top, ovvero le media company che offrono contenuti tv/video direttamente da internet) .
- 6+3+1 – Le prime 9 partite non in esclusiva (ipotesi Sky e Dazn), mentre la decima, la partita del sabato sera, in esclusiva pay tv, OTT o in chiaro.
- 9+1 gara – La partita del sabato sera concessa a pay tv, OTT o in chiaro.
- 8+2 gare – Potenzialmente Sky e Dazn.
- 7+3 gare – Potenzialmente Sky e Dazn.
- Modello spagnolo – 5+5 gare divise tra due operatori per 35 giornate, più 3 turni interi concessi in esclusiva ad un’altra emittente.
- 10+10 – Tutte le partite in co-esclusiva (ipotesi Sky e Dazn).
- (9+9)+ 1 – Le 9 partite in co-esclusiva (Sky e Dazn) e la singola, quella del sabato sera in esclusiva per pay tv, OTT o in chiaro.
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Le parole dell’AD Luigi De Siervo
In una dichiarazione alla stampa, Lugi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, si è ritenuto estremamente soddisfatto del risultato raggiunto, sottolineando come è stata cruciale la scelta di anticipare il bando rispetto al passato. Entro la fine di maggio, De Siervo vorrebbe rendere pubblico il bando e poi aspettare le proposte entro un mese, prima di avviare le negoziazioni private.
Se le offerte non dovessero essere considerate sufficienti, ci sono anche dei piani alternativi. Il primo tentativo sarebbe con un nuovo bando attraverso intermediari indipendenti. In seguito, c’è l’opzione del tanto discusso canale della Lega, che sarebbe creato con l’aiuto di un istituto finanziario e avrebbe un periodo minimo di 10 anni.
Insomma, questo bando ha sconvolto non poco le carte in tavola, presentando anche la possibilità del ritorno in chiaro del grande calcio italiano (certo una sola partita a settimana), vedremo come si evolverà la situazione e quale pacchetto verrà assegnato.